Una pietra dopo l’altra, costruiamo una reggia di nozioni nella nostra testa. Lezione dopo lezione si aggiungono stanze, decoro, arredo. Sempre più materiale, da usare… Dove sono finite le pietre‽
Parti della reggia mostrano crepe, non sono più curate. Alcune crollano, ma non ce ne accorgiamo neanche.
E pian pianino continuiamo a ridecorare, a costruire ancora, ma sempre nello stesso angolino, da cui difficilmente usciamo. Sempre più elaborato diventa anche… Cluastrofobico.
Fino a che non ci manca il respiro.
È forse la scelta più coraggiosa quella di buttar giù tutto e accettare di dover ricominciare. Ma come si può vivere dentro quattro muri chiusi, senza finestre né porte?
Liberi di ogni costrizione possiamo vedere, dopo anni, il resto delle idee. Erano sempre là, ci aspettavano, ma noi non ne eravamo consapevoli, non ci potevamo avvicinare! Ma ora, senza più alcun riferimento, circondati da massi sparsi per terra, non sappiamo che direzione intraprendere, dove andare a cercare un nuovo posticino dove accamparci e chissà, magari insediarsi.
E quindi cerchiamo più in là, verso una volta immobile, stabile. Cerchiamo una stella che ci guidi, che illumini la strada e ci riscaldi nel cammino. Ne vediamo tante: alcune scompaiono, altre si muovono, ma nessuna è potente, sono tutte febili e ci lasciano infreddoliti.
Senza una guida cadiamo sui nostri passi, ci muoviamo in circolo e tremiamo. Dove si può trovare una stella stabile, a cui affidarci?