O nubi, piangete con me, su questo Reno
La fine di una lunga siccità.
Celebrate la vita e le emozioni
Distruggendo la normalità.
Sotto queste lacrime alzo gli occhi:
Quel nero che mi ha ultimamente spaventato
È ora fonte di un incontenibile sorriso.
Sospira assordante il vento
La voce di mille ricordi.
Limpidi e vermigli alimentano
il fuoco che scalda il mio cuore.
Ardono veloci e forte corrono
Verso il passato, le loro scintille.
In un attimo è già finito,
È già sereno, è già notte.
Il sole lascia riposare i miei occhi
E il vento, placato, mi lascia sdraiare,
Sfinito, su questo terreno
Umido e fertile del mio pianto.
Dopo la tempesta venne il sereno.
Forse non bisogna contenere l’infinita
Forza della natura, ma…
Assecondarla?